No all’impianto a biogas
Il sindaco Andrea Ratti chiude le porte all’ipotesi, perché il territorio orceano non la sopporterebbe”
Un nuovo progetto minaccia il fragile equilibrio ambientale della Bassa, questa volta a Orzinuovi. La questione era stata affrontata con una delibera di giunta già lo scorso luglio, ma è tornata recentemente alla ribalta per un incipiente interessamento di cittadini e comitati ambientali. Il sindaco e la giunta di Orzinuovi, infatti, avevano in quell’occasione dichiarato la propria contrarietà ad una richiesta di costruzione sul proprio territorio comunale di un impianto a biogas da parte della ditta Bioval. A motivo del rifiuto opposto le enormi dimensioni dell’impianto per il trattamento di reflui zootecnici e scarti agricoli, che sarebbe in grado di trattare i rifiuti di mezza provincia, con le conseguenze ben immaginabili a livello ambientale per il territorio orceano e in particolare per la frazione di Ovanengo, presso il quale l’impianto sarebbe ubicato. Il sindaco Andrea Ratti, raggiunto telefonicamente, afferma sull’argomento: “Abbiamo giudicato sovradimensionato l’impianto rispetto al contesto in cui è inserito, il territorio orceano non lo sopporterebbe. Ora però la palla passa alla Provincia, alla quale spetta il parere definitivo sul progetto con la valutazione di impatto ambientale. Questa procedura dovrebbe occupare i prossimi mesi”. Intanto da parte del comitato di Legambiente della Bassa bresciana si richiama una connessione con l’altro faraonico progetto sul quale si discute solo pochi kilometri più in là, a Manerbio, cioè l’impianto di lavorazione di carni suine da due milioni di capi all’anno. Con tutti i suoi scarti di lavorazione quest’ultimo fornirebbe infatti, nello scenario tratteggiato degli ambientalisti, la “materia prima” necessaria al funzionamento dell’impianto di Ovanengo.
di Francesco Uberti (La voce del popolo.it)